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UCRAINA. Inaccettabile l’aggressione militare del governo russo.

Il ricorso ad azioni belliche di aggressione nei confronti di uno stato e dei suoi cittadini è incompatibile da molti decenni con la storia dell’Europa, che ripudia la guerra come risoluzione di conflitti in ogni parte del mondo. Appare perciò incredibile che nel 2022 il governo di un paese europeo possa decidere di aggredire un altro paese con mezzi barbari, rozzi, incivili e fuori da ogni ragionevole proporzione con qualsiasi motivazione vera o presunta che sia.

L’Università Kore di Enna, nel pieno rispetto della sua collocazione internazionale ed europea e nello spirito della Costituzione italiana, condanna senza riserve le azioni militari organizzate e condotte dal governo della Federazione Russa contro lo stato e il popolo dell’Ucraina, essendo evidente a tutti che le questioni tra gli stati non si risolvono con la prepotenza delle minacce, la distruzione di infrastrutture civili e industriali, l’uccisione di persone indifese e innocenti.

L’Università Kore di Enna condivide la presa di posizione di tante Università nel mondo, dei professori, dei ricercatori e degli studenti, e aderisce al comunicato della Rete delle Università per la Pace (della quale l’UKE fa parte), che viene qui pubblicato con l’ovvia considerazione – in aggiunta – che non soltanto bisogna agevolare il rientro nei rispettivi paesi delle studentesse e degli studenti presenti nelle zone attaccate, ma anche facilitare in ogni modo il mantenimento e/o il ripristino delle relazioni delle studentesse e degli studenti ucraini o russi che sono stati colpiti dagli eventi bellici mentre si trovavano in altri paesi, tra i quali l’Italia.

Di seguito il testo del comunicato della Rete delle Università per la Pace:

“La Rete delle Università per la Pace, profondamente preoccupata da quanto sta avvenendo in Ucraina, animata dalla convinzione che l’attenzione alla costruzione e al consolidamento della pace con mezzi pacifici sia vocazione costitutiva dell’Accademia, certa che un’azione diplomatica forte e immediata, condotta in buona fede da tutte le parti, sia l’unica strada per affrontare la complessità del conflitto in corso, si associa all’appello del Segretario generale delle Nazioni Unite del 23 febbraio sul rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite, sulla necessità di stabilire il cessate il fuoco e di intraprendere la via del dialogo e del negoziato; ribadisce con fermezza l’importanza della pace e del dialogo quali valori insostituibili per la convivenza fra i popoli e condanna ogni atto di violenza e di prevaricazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali; esprime autentica solidarietà per le persone coinvolte e particolare vicinanza all’intera comunità accademica tanto in Ucraina quanto in Russia. Seguendo il corso degli eventi, valuta la possibilità di attivarsi per incoraggiare azioni concrete a beneficio e sostegno di colleghi e colleghe, nonché di studentesse e studenti, vittime della situazione; chiede che sia facilitato il ritorno delle studentesse e degli studenti stranieri presenti nelle zone del conflitto.”